Parlamentari europei spingono per l’inserimento dell’IRGC nell’elenco dei terroristi, condannano l’aggressione del regime iraniano

Il 25 aprile il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che chiede che il Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica dell’Iran (Islamic Revolutionary Guard Corps – IRGC) sia incluso nell’elenco delle organizzazioni designate come terroristiche. La mozione ha raccolto 357 voti a favore, 20 contrari e 58 astensioni nell’aula plenaria di Strasburgo.
Il giorno prima, il Parlamento europeo aveva tenuto una sessione formale in cui i membri avevano discusso l’urgente necessità di adottare una risoluzione che condanni il regime bellicista dell’Iran e designi l’IRGC come organizzazione terroristica.
Alla sessione ha partecipato Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Durante la sessione, diversi membri del Parlamento europeo hanno espresso una ferma condanna delle azioni del regime iraniano, descrivendolo come la “testa del serpente della guerra e del terrore” nella regione e una “minaccia globale”.

Alcuni deputati hanno chiesto all’Unione Europea di intraprendere azioni decisive, tra cui l’inserimento dell’IRGC nell’elenco delle organizzazioni terroristiche e il riconoscimento dell’opposizione democratica guidata da Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, e del suo Piano in Dieci Punti.
Durante il dibattito, Guy Verhofstadt, deputato belga al Parlamento europeo ed ex primo ministro, ha espresso insoddisfazione per l’attuale strategia nei confronti dell’Iran. Si è rivolto all’Alto rappresentante Borrell, affermando che questo è stato il suo quarto dibattito sull’Iran con la stessa conclusione: l’attuale strategia è inefficace.

L’eurodeputato Verhofstadt ha chiesto un cambiamento di approccio, criticando l’enfasi sulla diplomazia e sull’accondiscendenza, che a suo avviso non ha prodotto risultati. Ha messo in dubbio l’efficacia delle sanzioni imposte finora, ritenendole insufficienti; ha sollecitato sanzioni più severe contro la dirigenza iraniana e ha sostenuto il riconoscimento dell’IRGC come organizzazione terroristica. Rivolgendosi direttamente a Borrell, l’ex premier belga ha concluso: “Non continuate con la diplomazia nei confronti del regime. È tempo di riconoscere l’opposizione e di avere un contatto diretto con loro. Sono loro i veri rappresentanti del popolo iraniano”.

Nelle sue osservazioni, l’eurodeputato spagnolo Javier Zarzalejos ha ricordato il ruolo del regime iraniano nel promuovere aggressioni nella regione. Ha evidenziato gli attacchi diretti dell’Iran contro Israele e il coinvolgimento dei suoi alleati, tra cui Hamas, Hezbollah e gli Houthi.
L’eurodeputato Zarzalejos ha descritto Teheran come una minaccia globale attiva in vari conflitti, non limitati al Medio Oriente ma che si estendono anche all’Ucraina. Ha criticato l’idea che le sanzioni da sole costituiscano una risposta politica sufficiente, indicando la necessità che il regime affronti le conseguenze del mancato adempimento dei suoi obblighi. Ha anche espresso preoccupazione per il fatto che il regime teocratico iraniano si basa sulla repressione violenta e sulle attività terroristiche, e ha messo in guardia sulle sue potenziali capacità nucleari.

Infine, l’eurodeputato Zarzalejos ha dichiarato: “Il popolo iraniano, la lotta delle donne, l’opposizione democratica demonizzata dal regime teocratico di Teheran, tutte queste persone e tutte queste organizzazioni richiedono il riconoscimento e il sostegno dell’Unione Europea per un Iran di pace e sicurezza in futuro”.
Ryszard Czarnecki, deputato polacco al Parlamento europeo, ha ricordato l’analisi fornita dalla Resistenza iraniana nel corso di quattro decenni, affermando che il regime iraniano è il principale istigatore del conflitto e della guerra.
L’eurodeputato Czarnecki ha evidenziato il coinvolgimento attivo del regime in due grandi conflitti che minacciano la pace e la stabilità europea: la fornitura di droni e missili per uccidere gli ucraini e l’istigazione alla guerra a Gaza, con conseguenti numerose vittime. Ha chiesto un’azione decisiva, esortando l’Unione Europea a designare immediatamente l’IRGC come organizzazione terroristica.

L’eurodeputato polacco ha concluso: “È giunto il momento di far pagare a Khamenei, la testa di quel serpente, il prezzo di queste guerre. L’Unione Europea deve immediatamente inserire l’IRGC nella sua lista dei terroristi. Dobbiamo sostenere le Unità di Resistenza dell’OMPI all’interno dell’Iran e riconoscere il loro diritto a combattere contro il regime”.
Hermann Tertsch, deputato spagnolo del Parlamento europeo, ha espresso preoccupazione per la posizione di Borrell nei confronti del regime iraniano. Ha ricordato un tweet di cinque anni prima, in cui Borrell aveva elogiato il 40° anniversario della dittatura clericale, senza criticare le violazioni dei diritti umani e le azioni aggressive del regime.
L’eurodeputato Tertsch ha criticato la mancanza di condanna da parte di Borrell di un regime responsabile della morte di migliaia di cittadini iraniani e ha affermato che l’Iran costituisce una minaccia significativa per il Medio Oriente.

Francisco Guerreiro, membro portoghese del Parlamento europeo, ha ricordato il colpo di Stato avvenuto in Iran nel 1953, che indirettamente portò al regime teocratico e contribuì alla situazione attuale.
L’eurodeputato Guerreiro ha affermato: “Dobbiamo, ovviamente, sostenere le forze democratiche in Iran che chiedono il cambiamento. Vogliono che venga messo al potere un regime laico, e noi dobbiamo lavorare per la pace, nella direzione di un processo di pace in Medio Oriente che culminerà in una soluzione a due Stati”.
Milan Zver, un membro del Parlamento europeo della Slovenia, ha espresso critiche nei confronti di Borrell, in particolare per il suo mancato sostegno all’opposizione iraniana guidata dalla signora Maryam Rajavi e al suo Piano in Dieci Punti. Zver ha anche evidenziato la mancanza di sostegno da parte di Borrell ai membri del Parlamento europeo che sono stati etichettati come terroristi dal regime iraniano e ha raccomandato la designazione dell’IRGC come organizzazione terroristica.

Antonio López-Istúriz White, parlamentare europeo spagnolo, ha respinto l’idea che l’impegno diplomatico e la riduzione delle sanzioni avrebbero scoraggiato le minacce dell’Iran.
Ha dichiarato: “Sono finiti i giorni in cui alcuni politici ingenui in Europa e in America pensavano di potersi sedere con gli ayatollah, revocare alcune sanzioni e immaginare che il regime iraniano non avrebbe più rappresentato una minaccia per noi”.
Ha evidenziato il ruolo di Teheran nella fornitura di armi alla Russia, le sue sanzioni nei confronti di membri del Parlamento europeo e il suo coinvolgimento in omicidi sul suolo europeo, citando anche il caso dell’attacco all’ex vicepresidente del Parlamento europeo dottor Alejo Vidal-Quadras. Ha condannato la brutale repressione delle proteste pacifiche da parte del regime e il suo sostegno alle organizzazioni terroristiche in varie regioni.
López-Istúriz White ha chiesto la designazione dell’IRGC come organizzazione terroristica e ha sollecitato un fronte unito contro le minacce del regime iraniano.
David McAllister, presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo, ha messo in guardia sulle recenti azioni del regime iraniano, ricordando che due settimane prima era emerso dall’ombra delle milizie che agiscono per suo conto, ponendo un rischio di guerra per l’intera regione. McAllister ha descritto il regime iraniano come un’entità terroristica e ha affermato che l’IRGC deve essere designato come organizzazione terroristica immediatamente.

Durante il dibattito, l’eurodeputato italiano Marco Campomenosi ha affrontato il conflitto in corso in Medio Oriente e il ruolo del regime iraniano nell’esacerbare le tensioni. Ha ricordato i ripetuti appelli del Parlamento a designare l’IRGC come terrorista, una misura che la Commissione europea finora si è rifiutata di attuare.
L’eurodeputato italiano ha sollecitato una più profonda comprensione delle cause profonde del conflitto, affermando: “C’è qualcuno nella zona che ha interesse a destabilizzare ed estendere il conflitto, perché il primo obiettivo del regime iraniano è distrarre la parte della popolazione che ancora lo sostiene dalla repressione di giovani uomini e donne che hanno cercato con coraggio di opporsi”.
Ha inoltre evidenziato il ruolo del regime negli scontri settari tra sciiti e sunniti, nonché la sua influenza su vari gruppi nella regione, fra i quali i curdi iracheni. Ha condannato la violenza del regime contro i musulmani, nonostante la sua pretesa di sostenere gli interessi palestinesi.

Lukas Mandl, un membro austriaco del Parlamento europeo, ha affermato che l’aggressione da parte di Teheran non si limita all’uso di delegati come Hamas, Hezbollah e gli Houthi, ma si estende al finanziamento del terrorismo e delle attività islamiste in Europa. Ha criticato il ritardo nel designare l’IRGC come organizzazione terroristica nonostante il voto schiacciante del Parlamento europeo a favore di tale azione nel gennaio dell’anno scorso.

L’eurodeputato Mandl ha espresso disappunto per l’incapacità dell’attuale Alto Rappresentante di agire con decisione a questo riguardo. Ha indicato la necessità di un cambiamento di politica per dare priorità alla sicurezza europea e alla solidarietà con gli alleati.
Andrey Kovatchev, un membro del Parlamento europeo della Bulgaria, ha indicato il ruolo del regime iraniano nella destabilizzazione del Medio Oriente e della regione del Mar Nero durante una recente sessione parlamentare.
L’eurodeputato Kovatchev ha affrontato anche la questione delle minacce alla navigazione nel Mar Nero e ha ricordato la difficile situazione dell’equipaggio della “Galaxy Leader”, tenuto in ostaggio dagli Houthi da circa sei mesi. Ha sollecitato l’azione di Borrell per garantire il rilascio di questi cittadini europei e ha evidenziato la necessità di designare l’IRGC come organizzazione terroristica e di imporgli sanzioni.

Fonte: NCRI

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