Onu: Terzi, lettera ambasciatori, tributo a Raisi un affronto

(AGI) – Roma, 28 mag. – Il Senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, si è unito ai numerosi Ambasciatori, Rappresentanti Permanenti, alti funzionari in servizio o gia’ accreditati presso le diverse sedi delle Nazioni Unite che hanno sottoscritto una lettera aperta indirizzata al Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, S.E. Dennis Francis, esprimendo allarme e profondo disappunto per la decisione di indire una commemorazione ufficiale in omaggio alla memoria e alla figura dello scomparso presidente iraniano Ebrahim Raisi.
Alla luce della sanguinaria storia, ben documentata, di Raisi, tale tributo sarebbe un affronto ai principi fondamentali dei diritti umani, della giustizia e all’ONU stessa. I firmatari della lettera – si legge in una nota – chiedono, in particolare, la cancellazione di questo tributo, la cui tenuta rischia di indebolire ulteriormente la gia’ precaria credibilita’ delle Nazioni Unite in tema di diritti umani.
Il testo della lettera recita: “Come attuali ed ex ambasciatori, esperti e funzionari delle Nazioni Unite, siamo profondamente allarmati dal tributo in programma giovedi’ 30 maggio presso l’Assemblea Generale per rendere omaggio al Presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, ucciso in un incidente in elicottero il 19 maggio 2024. Per oltre quarant’anni Raisi ha partecipato o diretto gravi violazioni dei diritti umani, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali di migliaia di prigionieri politici negli anni ’80. Raisi e’ stato un membro influente delle “Commissioni della Morte” responsabili del massacro di ben 30.000 prigionieri politici nel 1988, guadagnandosi il soprannome di “Macellaio di Teheran”. Negli ultimi anni, come capo della magistratura prima e presidente poi, ha diretto la repressione contro i manifestanti antigovernativi – uccidendo rispettivamente 1.500 e 700 persone nelle rivolte del 2019 e del 2022 – e guidato la violenta persecuzione delle donne e delle ragazze che osavano togliere il velo obbligatorio”. “Secondo autorevoli organizzazioni non governative che promuovono i diritti umani e la giustizia internazionale – prosegue la lettera – Raisi avrebbe dovuto affrontare un’indagine penale per crimini contro l’umanita’ di omicidio, sparizione forzata e tortura. La sua morte non esonera la comunita’ internazionale dalla responsabilita’ di cercare la verita’ e la responsabilita’ per le sue vittime. Rendere omaggio a una figura implicata in atrocita’ di massa minerebbe gravemente i principi dei diritti umani delle Nazioni Unite e perpetuerebbe la cultura di impunita’ in Iran. Vi invitiamo ad intervenire e ad annullare il tributo previsto. Usate invece questo momento per parlare a sostegno delle vittime e ribadire l’impegno delle Nazioni Unite per la responsabilita’ e la giustizia. La comunita’ internazionale deve agire ora per intraprendere percorsi verso l’assunzione di responsabilita’ per i crimini previsti dal diritto internazionale commessi da Raisi e da altri membri del governo iraniano”. (AGI)

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