Raid della polizia colpiscono i centri culturali del regime in tutta la Germania

La mattina del 24 luglio 2024, la polizia tedesca ha eseguito un’operazione su larga scala contro le moschee estremiste in tutto il paese. L’obiettivo principale era la Moschea Imam-Ali di Amburgo, gestita dall ‘”Islamische Zentrum Hamburg” (IZH), che è stata vietata dal Ministero federale degli Interni perchè promuoveva ideologie estremiste. L’IZH è stato da tempo sotto sorveglianza, sospettato di essere un apparato del regime di Teheran.

Alle 5: 59 del mattino, agenti pesantemente armati e mascherati della polizia di Amburgo hanno preso d’assalto la Moschea Imam-Ali. L’operazione includeva l’uso di utensili da taglio, motoseghe e arieti per accedere all’ingresso dei locali, in particolare per le aree della biblioteca e degli uffici.

Durante il raid, gli agenti hanno confiscato una notevole quantità di prove, tra cui ingenti somme di denaro, conservate in borse e casseforti. Alle 7: 15 del mattino, i primi sacchi di prove sono stati rimossi dalla moschea, e alle 9:00 del mattino, sacchetti di plastica pieni di monete e fasci di banconote sono stati visti trasportare fuori. Sono stati sequestrati anche una cassaforte lunga 1,5 metri e un’Audi A6 nera che si ritiene essere il veicolo di servizio dell’Imam. Tre persone trovate a dormire all’interno della moschea sono state arrestate per essere interrogate.
Il ministro dell’Interno federale Nancy Faeser ha sottolineato la gravità della situazione, affermando: “Abbiamo vietato l’Islamische Zentrum Hamburg perché propaga un’ideologia totalitaria e islamista e sostiene organizzazioni terroristiche come Hezbollah. Le azioni di oggi segnano un passo decisivo contro l’estremismo islamista in Germania.”

Operazioni simultanee hanno avuto luogo a Berlino, Monaco di Baviera e in altre città in otto stati federali, tra cui Baviera, Brema, Assia, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Bassa Sassonia e Nord Reno-Westfalia. A Berlino, la polizia ha fatto irruzione in una moschea nel quartiere di Tempelhof, mentre a Monaco è stata perquisita la “Islamische Vereinigung Bayern” (IVB).

Il senatore degli interni di Amburgo, Andy Grote, ha elogiato l’operazione, affermando: “Il lungo braccio del regime iraniano in Germania è stato reciso oggi. Anche la senatrice dell’Interno di Berlino, Iris Spranger, ha sostenuto le azioni, sottolineando l’importanza di proteggere i principi democratici e combattere l’antisemitismo.

L’IZH è stato strettamente legato al regime iraniano, con il suo capo, Mohammad Hadi Mofatteh, che riferisce direttamente a Teheran. Nel 1993, i servizi segreti tedeschi iniziarono a monitorare l’IZH, considerandolo un’estensione del regime teocratico iraniano. Le prove delle sue connessioni estremiste sono state rafforzate quando Mofatteh è stato catturato con documenti segreti, proveniente da Teheran all’aeroporto di Amburgo.
Teheran ha a lungo impiegato centri culturali come basi per le sue operazioni segrete, usandoli per reclutare estremisti, raccogliere informazioni e prendere di mira dissidenti in vari paesi. Questi centri, apparentemente istituiti per promuovere la cultura e la lingua iraniana, spesso fungono da hub per lo spionaggio e il terrorismo, orchestrando attività che si allineano con gli obiettivi geopolitici più ampi del regime.

In Albania, la presenza dirompente dei centri culturali iraniani è stata particolarmente evidente. La “Fondazione Saadi”, diretta da diplomatici iraniani espulsi, è stata chiusa dal governo albanese per aver intrapreso attività che minacciavano la sicurezza nazionale.

Inoltre, le operazioni del regime si estendono oltre l’Europa. In Iraq, il regime ha aperto diversi centri culturali, tra cui uno stabilimento a Kirkuk. Per anni, questi centri sono stati utilizzati per reclutare membri per le milizie sciite sostenute dall’Iran, esacerbando le tensioni settarie e minando la stabilità locale.

Anche il Sudan ha affrontato problemi simili, quando il governo ha chiuso tutti i centri culturali iraniani nella capitale Khartoum nel 2015. Si è scoperto che questi centri promuovevano l’ideologia estremista del regime e si impegnavano in attività che minacciavano il tessuto sociale e la sicurezza intellettuale del paese.

Inoltre, l’Università Internazionale Al-Mustafa, con filiali in tutto il mondo, è un esempio eclatante. È stato sanzionato dal Tesoro degli Stati Uniti per aver facilitato il reclutamento per il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie islamiche-Quds Force (IRGC-QF). L’università è nota per l’iscrizione di studenti stranieri e l’indottrinamento con la falsa versione della teologia del regime. Questi studenti vengono poi reclutati nelle operazioni IRGC-QF, comprese le milizie straniere che combattono in Siria per sostenere il regime di Bashar al-Assad o unirsi alle fila di altri gruppi militanti che promuovono l’agenda regionale del regime.

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