Sconfiggere il ricatto diplomatico del regime iraniano

In un arco di sole tre settimane, la Resistenza iraniana è riuscita a fornire tre shock significativi al regime clericale radicato. Il movimento di resistenza ha orchestrato una serie di eventi di grande impatto che hanno scosso il regime e attirato l’attenzione internazionale.
L’ultima mossa è stata l’invito della signora Maryam Rajavi al Parlamento italiano, dove ha incontrato senatori e rappresentanti di partiti politici opposti. L’evento si è svolto nella rinomata sala del parlamento ed è stato trasmesso sulla principale rete televisiva del paese. Il regime, colto alla sprovvista da questo sviluppo, ha fatto ricorso a minacce politiche e di sicurezza contro l’Italia. Tuttavia, la resistenza iraniana ha goduto di un sostegno sostanziale da parte della maggioranza del Senato e del Parlamento del paese, rendendo inefficaci i tentativi del regime. Il Ministro degli Esteri italiano ha respinto la retorica di Teheran e ha ricordato al regime che l’Italia è una democrazia, scioccando ulteriormente la dittatura clericale.
Questi sviluppi significativi, insieme alla recente ondata di attacchi del regime contro il governo francese, servono solo a sottolineare l’NCRI come la principale minaccia alla sopravvivenza del regime. Dalla rivolta nazionale del settembre 2022, alcune celebrità iraniane e influencer dei media si sono trasformati in attivisti politici durante la notte, cercando sostegno e riconoscimento in Italia. Nonostante l’attenzione dei media che hanno ricevuto, né l’establishment italiano né il regime hanno preso sul serio i loro sforzi, figuriamoci convocare l’ambasciatore italiano o minacciare il paese.
È importante notare che la visita della signora Rajavi a Roma e la successiva reazione del regime non sono avvenute in modo isolato. Ha seguito una serie di battute d’arresto per il regime clericale, a partire dai suoi tentativi falliti di impedire il raduno annuale della Resistenza iraniana a luglio.
Per mesi, il braccio diplomatico del regime sotto il governo di Ebrahim Raisi aveva ricattato aggressivamente l’Occidente con estorsioni nucleari e il destino degli ostaggi occidentali in Iran. Tuttavia, nonostante la collaborazione tra i paesi occidentali per vietare la manifestazione dell’Iran Libero a Parigi e i tentativi di diversi governi di scoraggiare i loro cittadini dal partecipare agli eventi del CNRI, l’incessante dedizione e il duro lavoro della Resistenza iraniana hanno dato i loro frutti. Teheran è stata sconfitta su entrambi i fronti.
Il successo di questi recenti sviluppi può essere attribuito ai 40 anni di diligente attivismo di base e al duro lavoro della rete della Resistenza iraniana nel mondo libero. I fedeli membri della Resistenza, insieme ai loro devoti sostenitori, hanno sacrificato il loro tempo, le loro risorse e la loro passione per aiutare il movimento a guadagnare slancio. I loro sforzi instancabili, che coprono milioni di ore, notti insonni e sacrifici personali, sono culminati nel sostegno di oltre 3.600 legislatori di 29 maggioranze parlamentari, 75 premi Nobel e 122 ex capi di stato. Queste figure di spicco hanno espresso il loro sostegno alla visione di Maryam Rajavi di un processo di transizione che trasferirebbe il potere dal regime clericale al popolo iraniano.

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