(ANSA) – ROMA, 12 LUG – La leader del Consiglio nazionale della resistenza iraniana (Cnri-Ncri), Maryam Rajavi, ha ringraziato i 3.600 parlamentari dei Parlamenti di diversi Paesi occidentali che hanno firmato l’appello ai governi affinché cambino atteggiamento rispetto al regime dei mullah. Lettera sottoscritta anche da 70 premi nobel e 120 ex presidenti o capi di governo. “Sono venuta qui oggi – ha proseguito – per chiedere al Parlamento, al popolo e al governo italiani di adottare questa politica corretta e fondata su dei principi e di riconoscere la lotta del popolo iraniano per rovesciare la tirannia religiosa”.
Rajavi ha spiegato che il regime ha messo in campo due azioni per fermare il sollevamento popolare: uno interno, “intensificando le esecuzioni capitali”, ed uno esterno “concludendo accordi con alcuni governi occidentali per limitare le attività della resistenza iraniana”. “I governi occidentali in questi quattro decenni hanno offerto grandi concessioni e assistenza al regime iraniano esercitando pressioni sulla resistenza iraniana ed imponendogli restrizioni”. “Questo elemento è al cuore della politica compiacente che ha maggiormente contribuito al mantenimento dei mullah”. Ora, ha sottolineato Rajavi, la Resistenza “non chiede ai governi stranieri di rovesciare il regime iraniano, perché questa è una
responsabilità del popolo iraniano”, ma serve almeno che i governi occidentali abbandonino la politica compiacente.
Rajavi ha pure obiettato a quanti sostengono che in caso di caduta dei Mullah, l’Iran finirebbe nella guerra civile come la Libia o la Siria. “Ma la situazione in Iran è completamente diversa. Da 120 anni il popolo iraniano si batte per la democrazia, la giustizia e lo stato di diritto”. In Iran esiste “una alternativa democratica profondamente radicata nella società. Essa beneficia dell’esperienza di quasi sei decenni di
lotta in condizioni difficili”.
Tra gli interventi a sostegno della richiesta di Rajavi ci sono stati quelli di Emanuele Pozzolo (Fdi), Lucio Malan (Fdi), Gisella Naturale (M5s), l’ex senatore del Pd Carlo Cottarelli, la radicale Elisabetta Zamparutti e l’ex speaker della Camera dei Comuni John Bercow. (ANSA).