Parlamento Europeo il 14 febbraio 2024

Parlamento Europeo il 14 febbraio 2024 insieme all’On. Gianna Gancia a sostegno della resistenza iraniana e 10 punti del programma della signora Maryam Rajavi, leader della resistenza.

Al Parlamento Europeo insieme all’Onorevole Lucia Vuolo, organizzatrice dell’incontro, Gianna Gancia, Maria Angela Danzi e Stefania Zambelli
E le varie associazioni iraniane in difesa dei diritti umani in Iran e a sostegno della resistenza iraniana guidata dalla signora Maryam Rajavi

Una sessione dal titolo ” Situazione dei diritti umani in Iran, sostegno alle donne e ai giovani iraniani nella lotta per la libertà e la democrazia” si è riunita al Parlamento europeo a Bruxelles, iniziata da Lucia Vuolo, membro italiano del Parlamento europeo. Relatori di rilievo sono stati i membri del Parlamento europeo Gianna Gancia, Stefania Zambelli e Maria Angela Danzì dall’Italia. Erano presenti anche rappresentanti delle associazioni della resistenza iraniana in Italia.

L’eurodeputata Lucia Vuolo, che ha presieduto la sessione, ha accolto i partecipanti e ha sottolineato l’importanza della conferenza, esprimendo il desiderio di ascoltare le importanti discussioni riguardanti la Resistenza iraniana e la lotta del popolo contro la dittatura. Ha evidenziato la sua recente esposizione ai vasti movimenti di resistenza in Iran e il ruolo delle donne in esso. Ha espresso sorpresa per la mancanza di consapevolezza dovuta all’intensa censura sulle terribili condizioni della repressione in Iran e ha sottolineato l’importanza di fornire una piattaforma per i rappresentanti delle associazioni iraniane in Italia per condividere le loro esperienze e intuizioni.

“Sono stupita che, a causa dell’intensità della censura, non fossi a conoscenza delle spaventose condizioni della repressione in Iran, e ne sono profondamente colpita. Pertanto, ho deciso di partecipare a questa conferenza, e sono disposto a sostenervi ogni volta che mi informate della necessità di aiuto.”

L’eurodeputata Gianna Gancia è stata un’altra oratrice alla sessione. Ha parlato del suo rapporto di lunga data con la Resistenza iraniana e dei suoi numerosi incontri con la signora Maryam Rajavi. Ha espresso forte ammirazione per il movimento di Resistenza in Iran e il ruolo delle donne. Ha esortato gli attuali rappresentanti e i governi europei ad adottare misure pratiche per sostenere la Resistenza iraniana.

L’eurodeputata Stefania Zambelli ha dichiarato di conoscere la situazione in Iran principalmente attraverso i libri e i media, rendendo questa sessione particolarmente interessante e utile per lei. Ha sottolineato l’importanza di fornire spazio alle associazioni iraniane nel Parlamento europeo e nel Parlamento italiano per informarle sulle condizioni in Iran.

L’eurodeputata Maria Angela Danzì ha riflettuto sul suo impegno nelle rivoluzioni anti-monarchiche a 22 anni e sul suo coinvolgimento attivo nelle manifestazioni a sostegno del popolo iraniano. Ha sottolineato la necessità che l’Europa segua attentamente gli sviluppi in Iran con imparzialità e adotti una politica indipendente.

Khosro Nikzad, rappresentante dell’Associazione dei medici e Farmacisti democratici in Italia, ha sottolineato che rimuovere il regime clericale favorirebbe la pace e la sicurezza a livello regionale e globale, sostenendo il riconoscimento del legittimo diritto del popolo iraniano all’autodifesa. Il Dr. Nikzad ha inoltre affrontato l’allarmante aumento delle esecuzioni in Iran, avvalorando i suoi punti con dati statistici.

In rappresentanza dell’Associazione dei Giovani Democratici in Italia, Ghazal Afshar ha sottolineato gli immensi sacrifici fatti dagli iraniani, in particolare dall’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo (PMOI/MEK), nella lotta per la libertà dell’Iran. Ha condiviso storie personali di perdita, tra cui il martirio di suo padre e suo zio da parte del regime clericale. Inoltre, ha elogiato sua madre, una figura coraggiosa tra i membri del PMOI di stanza ad Ashraf 3. Afshar ha criticato i recenti attori che si fingono membri dell’opposizione, accusandoli di distorcere il vero scopo della lotta contro il regime clericale.

Esmail Mohades, scrittore e rappresentante della Società iraniana dei Laureati e dei professionisti in Italia, ha delineato la storia della lotta dell’Iran per la libertà e la democrazia. Ha sottolineato l’ampio sostegno di oltre 4.000 membri del parlamento in tutto il mondo, tra cui il Parlamento italiano, premi Nobel e leader globali, per la resistenza iraniana e il Piano in dieci punti di Maryam Rajavi. Mohadeth ha sottolineato l’impegno della Resistenza iraniana per raggiungere la sovranità, la coesistenza pacifica, la stabilità, la prosperità e lo sviluppo economico. Ha sottolineato che rovesciare il regime clericale sarebbe vantaggioso non solo per gli iraniani, ma per le persone di tutto il mondo.

Il Dr. Yoosef Lesani, dell’Associazione Iran Libero e Democratico in Italia, ha sottolineato gli sforzi dell’associazione durante la rivolta, concentrandosi su tre obiettivi principali: esporre i crimini del regime, amplificare la voce del popolo e presentare un’alternativa democratica al regime clericale. Ha discusso le violazioni dei diritti umani in corso, tra cui l’aumento di arresti ed esecuzioni in Iran, notando l’impatto distruttivo del regime sull’economia del paese. Lesani ha concluso criticando la politica di pacificazione dei paesi occidentali, consentendo al regime di persistere nelle sue violazioni.

La dott. ssa Virginia Pishbin, rappresentante dell’Associazione giovanile iraniana in Italia e sostenitrice dei diritti delle donne, ha espresso il suo desiderio di visitare l’Iran nonostante non sia in grado di farlo a causa del regime oppressivo. Ha sottolineato che la sua opposizione al regime deriva dal suo desiderio di vederlo rovesciato. Inoltre, Pishbin ha menzionato di aver ricevuto un premio come donna di successo dall’isola sarda, attribuendolo al meritato riconoscimento delle donne iraniane nel movimento di resistenza.

Ali Afshar ha concluso la sessione onorando i 120.000 martiri della lotta per la libertà dell’Iran, compresi quelli che hanno vissuto o studiato in Italia, e ha esposto un libro che elenca i loro nomi. Questo gesto simboleggiava i sacrifici fatti dagli iraniani e dalla Resistenza organizzata nella loro ricerca di libertà.

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