Lunedì 27 maggio presso il Parlamento canadese si è tenuta una conferenza stampa organizzata da Judy Sgro, presidente della Commissione Commercio Internazionale ed ex ministra della Cittadinanza e dell’Immigrazione. La conferenza si è concentrata sulle implicazioni della morte del presidente del regime iraniano Ebrahim Raisi e sull’urgente necessità di designare il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (Islamic Revolutionary Guard Corps – IRGC) come organizzazione terroristica.
Durante l’evento oltre a Judy Sgro sono intervenuti Struan Stevenson, coordinatore della Campagna per il Cambiamento in Iran ed ex membro del Parlamento europeo, e Shahram Golestaneh, in rappresentanza della comunità canadese iraniana e dei sostenitori del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran.
Nelle sue osservazioni, Judy Sgro ha affermato: “È necessario denunciare l’IRGC e il Canada deve designarlo come un’organizzazione terroristica, punto e basta, al 100%”. Ha evidenziato il significativo impatto economico che tale designazione avrebbe sull’IRGC, che controlla ingenti risorse finanziarie in Iran. “Ciò che accadrà all’IRGC in Iran sarà un enorme colpo economico”, ha spiegato.
La deputata canadese ha anche chiesto sostegno morale ai Paesi occidentali, affermando che il popolo iraniano non cerca l’intervento militare ma piuttosto tale sostegno contro il regime oppressivo. “Il popolo iraniano non chiede l’intervento militare dell’Occidente. Non vogliono un altro Iraq. Dice: ‘Prenderemo la situazione nelle nostre mani, ma per favore dateci sostegno morale’”.
Evidenziando le più ampie implicazioni regionali, l’ex ministra ha collegato le azioni dell’IRGC ai recenti conflitti in Medio Oriente. “La terribile perdita di vite umane in Israele e a Gaza è il risultato diretto delle azioni dell’Iran e dell’IRGC”, ha affermato. Ha inoltre chiesto di far sentire la voce delle donne iraniane, ricordando che esse “si sono ribellate alla religione obbligatoria, al governo obbligatorio e all’hijab obbligatorio”.
Judy Sgro ha concluso esortando il governo canadese a dare seguito alla mozione approvata all’unanimità per designare l’IRGC come organizzazione terroristica, affermando: “Dal Canada, manderà un segnale forte al resto del mondo”. Riflettendo sugli eventi passati, ha ricordato l’uccisione della fotoreporter canadese Zahra Kazemi da parte del regime iraniano nel 2003 e le successive azioni del Canada che hanno portato altri Paesi a seguirne l’esempio.
Struan Stevenson ha evidenziato il deterioramento del regime iraniano, esemplificato dalla morte del presidente Ebrahim Raisi, spesso definito il “macellaio di Teheran”. Ha descritto la morte di Raisi in un “elicottero decrepito e fatiscente”, suggerendo che un simile trattamento riservato al loro stesso presidente indica un regime sull’orlo del collasso. “Se questo è il modo in cui trattano il loro presidente, allora sicuramente questo è un regime che ha raggiunto il suo limite”, ha osservato Stevenson.
Descrivendo nel dettaglio la brutale storia di Raisi, l’ex eurodeputato ha ricordato le esecuzioni di massa del 1988, quando Raisi condannò a morte migliaia di persone per avere sostenuto il movimento dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK). “Raisi aveva sulle mani il sangue di tutte queste persone e per questo motivo è diventato il candidato favorito per diventare presidente dell’Iran”, ha affermato. Ha poi osservato che sotto la presidenza di Raisi le esecuzioni sono aumentate del 48% in un anno, con 864 persone giustiziate nel tentativo di instillare paura nella popolazione.
Stevenson ha affermato che il popolo iraniano, incoraggiato dalla morte di Raisi, è pronto per una nuova ondata di rivolte e ha invitato le nazioni occidentali a sostenere la sua ricerca di democrazia. “Il popolo iraniano ha perso la paura”, ha detto. “Dobbiamo rivolgere la nostra attenzione al sostegno del popolo iraniano, degli 85 milioni di iraniani. Hanno il diritto assoluto di rovesciare questo regime tirannico”.
Ha elogiato il Piano in Dieci Punti della presidente-eletta del CNRI Maryam Rajavi, che delinea una visione per un Iran democratico, libero dalle minacce nucleari e dalle violazioni dei diritti umani. Ha espresso il proprio appoggio a questo piano, definendolo un manifesto per un futuro Iran democratico.
L’ex eurodeputato scozzese ha poi ricordato i tentativi del regime di mettere a tacere i critici, anche con complotti omicidi contro politici e attivisti occidentali. Ha fatto riferimento all’attacco contro il suo collega, il dottor Alejo Vidal-Quadras, da parte di Teheran e alla chiusura dell’ambasciata iraniana in Albania a causa di un attentato pianificato contro i membri del MEK in quel Paese. “L’IRGC è lo sponsor del terrorismo internazionale”, ha affermato Stevenson.
In conclusione, Stevenson ha esortato il governo canadese a inserire nella lista nera l’IRGC, evidenziando il profondo impatto che ciò avrebbe a livello globale. “Con l’America che li ha inseriti nella lista nera, seguita ora dal Canada, se riuscite a convincere il vostro governo a farlo, penso che sarebbe quasi impossibile per l’UE e il Regno Unito non seguire l’esempio”, ha affermato. Stevenson ha chiesto il sostegno internazionale alla lotta del popolo iraniano per ripristinare la democrazia, la giustizia e i diritti delle donne, ricordando il ruolo di guida da parte delle donne nella resistenza in corso.
Shahram Golestaneh ha evidenziato nel suo discorso l’urgenza dell’azione. “La necessità di agire è ora più importante che mai”, ha dichiarato, facendo riferimento a una recente lettera aperta al primo ministro Justin Trudeau che sollecita la designazione dell’IRGC come entità terroristica. Ha indicato l’importanza simbolica della morte di Raisi per le comunità iraniana e iraniano-canadese, auspicando che sia un segno di speranza verso il cambiamento.
“Tutto quello che sto cercando di trasmettere al governo canadese è che il momento di agire è adesso”, ha affermato. Ha quindi evidenziato che un mondo senza l’IRGC e il regime iraniano sarebbe significativamente più sicuro e migliore sia per gli iraniani che per la comunità globale.
Ha concluso ribadendo gli appelli per la designazione dell’IRGC come organizzazione terroristica, per l’espulsione degli agenti del regime iraniano dal Canada e per il sostegno alle aspirazioni del popolo iraniano per una repubblica laica e non nucleare fondata sui diritti umani.
Dopo i discorsi, parlamentari canadesi e collaboratori di vari legislatori e ministri hanno partecipato a una sessione di domande e risposte con i relatori. Hanno discusso una serie di argomenti, tra cui la successione della “Guida Suprema” del regime, le implicazioni della morte di Raisi, il conflitto in corso a Gaza e idee per la linea politica di Ottawa.
Fonte: NCRI